domenica 7 novembre 2010

Fra le nuvole e i sassi

Fra le nuvole e i sassi: Vivere a Napoli oggi. . .


Camorra, rapine, aggressioni, rapimenti. . e la Napoli di sempre. “Ragazzini che sognano di diventare killer. Boss che si fanno imprenditori. Coca a ogni angolo. Rifiuti ovunque”, scrive Roberto Saviano, descrivendo l’altra parte della città di Napoli, che purtroppo, è nota a tutti. Possediamo una delle città più belle del mondo, una delle culle della cultura greca, romana e medievale, che però deve essere martoriata da individui disonesti che hanno come scopo quello di far del male al prossimo pur di arricchirsi ed arrivare ad una sorta di potere personale. Come può un turista venire a visitare questa città quando io stessa, da napoletana, camminando per strada tengo stretta la borsa e nascondo il cellulare? Perché dobbiamo avere paura? Perchè non possiamo vivere serenamente nella nostra città come tutti? L’arcivescovo di Napoli, C. Sepe dice che “..quel che è peggio è che non sempre nei suoi cittadini c’è una coscienza forte, capace di reagire al degrado..”, ma è chiaro visto che, alla signora borghese non interessa perché ciò non la tocca assolutamente, lo stesso vale per il cittadino medio, l’importante è che nella sua famiglia tutto è a posto e che tra le sue cose non manchi nulla e al “povero” anche se quello che succede non gli sta bene, non gli conviene esporsi, e poi perché dovrebbe? Ragionamenti che hanno il loro senso sotto un marginale punto di vista, ma che ci fanno vedere chiaramente da dove provenga la parola omertà. “Il fulcro dell’economia e della camorra è la sua forza imprenditoriale, una forza che si innesta anche nell’economia del Nord Italia, irradiandosi in Asia, in America e tutta l’Europa”, scrive ancora Saviano, ma una verità di fondo c’è, c’è sempre. Lo stato sa e permette, permette da sempre. L’imprenditore del Nord, i suoi rifiuti radioattivi, li vende alla camorra che li getta amenamente nelle campagne di Napoli. La camorra è ramificata ovunque e se la coscienza forte manca non solo al napoletano, ma anche al resto degli italiani, compreso lo stato, con quale forza e unione crediamo di sconfiggerla? “In questa città tutto è esagerato, dai tramonti alle piogge, dai grandi palazzi ai vicoli, dalla bellezza alla ferocia” questo è quanto scritto da G. Bocca e riflettendo su questo diciamo che in una città dove tutto è permesso, tutto è normale, inutile scandalizzarsi e far scalpore, la criminalità è presente ovunque, dal proprietario di un negozio che paga il pizzo al Presidente della Regione che da anni, a prescindere dall’orientamento politico, in qualche modo, ha rapporti con la criminalità organizzata. In un modo poco pessimista e molto realista sostengo che la città di Napoli sia perduta, perché non le cambieresti nulla, all’infuori dei suoi cittadini.

G.C.


« Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Sì, è vero, ma lo siamo in modo diverso, siamo di quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo. » (Ernesto Che Guevara)

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